L’UOMO DELLE STELLE – CINEMA

Nella Sicilia del 1953, Giuseppe “Joe” Morelli gira con un autocarro, un tendone e una macchina da presa: si presenta come inviato di una casa cinematografica romana e invita la gente a fare provini per la cifra di 1500 lire, promettendo fama e denaro e dispensando a chiunque lodi e incoraggiamenti su una probabile carriera attoriale. In ogni paese il suo arrivo suscita entusiasmo, senza distinzione di età o sesso.

Al richiamo della cinepresa accorrono, tra gli altri, dei banditi che si erano dati alla macchia e un brigadiere dei Carabinieri, che non resiste alla tentazione di farsi riprendere mentre recita un passo della Divina Commedia. Ma sarà proprio lui, dopo alcuni mesi (divenuto Maresciallo), a smascherare Morelli come ciarlatano e truffatore. Il materiale filmico di cui fa uso è infatti scaduto e inutilizzabile.

Oltre all’arresto e al pubblico ludibrio, sulla strada per il carcere, Morelli deve subire anche la vendetta di una famiglia mafiosa, del cui decano aveva finto di riprendere le esequie e la camera ardente. Con la complicità suo malgrado del Carabiniere, che lo “consegna” per alcuni minuti, viene impietosamente pestato e umiliato, davanti agli occhi di Beata, una giovane ragazza, fino a quel momento all’oscuro di tutto, con la quale aveva legato sentimentalmente e che si era innamorata di lui, nella speranza che la portasse lontano dal suo paese.

Morelli, dopo avere scontato la pena, si metterà in cerca di lei, fino a trovarla in una casa di cura, traumatizzata irreversibilmente per il colpo subìto. Lei non lo riconosce e sciorina soltanto frasi sconnesse. A Morelli non resta che recuperare il suo camion, dove Beata per molto tempo aveva dimorato, e lasciare la Sicilia. I provini girati per imbrogliare gli aspiranti attori non potranno mai essere visti da nessuno, essendo stati impressi uno sull’altro su una stessa vecchia pellicola, ma Morelli può riascoltarne le voci incise sui nastri, ritornando con la mente a tutta quella umanità che aveva visto passare nel suo tendone, a quei provini quasi sempre spontanei che rivivono nitidamente nella sua memoria.

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